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16/09/11

Disgregazione e aggregazione.

Salve a tutti,
 a tutti gli amici, i parenti, gli utenti, i lettori, i critici, gli studenti, ma soprattutto ai curiosi che capitano o capiteranno su questa pagina. A questa pagina affido tutto me stesso. Quando all'inizio degli anni 2000 l'ADSL si è diffuso in Italia e tutti hanno iniziato ad aprirsi un blog, anche io caddi nel terribile vortice adolescenziale che induceva a scrivere un diario personale che la globalità della rete potesse aprire agli sconosciuti di tutto il mondo: quello che si potrebbe ribattezzare come un "grido di attenzione 2.0".
 Poi è venuta l'epoca dei social network, e le cose sono peggiorate. Se prima ci si doveva quantomeno impegnare a produrre dei contenuti, Facebook&Co hanno aggiornato il concetto di Profilo personale. Una foto, i propri dati e un riciclo continuo di link, immagini e pensieri altrui da diffondere e commentare come in un enorme giardinetto per la ricreazione da scuola elementare, ma in stile virtuale e per l'uso e il consumo (almeno all'inizio) di utenti maggiorenni. Come per tutte le cose, si possono trovare aspetti positivi e negativi, e non sto qui a sindacare su un giudizio universale ai danni della "Effe Blu", ma è appunto questo concetto di "profilo" che mi ha ispirato.
 A mio avviso la rivoluzione delle interazioni prodotta dai network sociali ci ha portati tutti al livello di quei bambini della ricreazione, ma nel modo peggiore. Cerchiamo tutti patologicamente attenzione, con la foto migliore, il link più divertente, la frase più accattivante, misurando con il numero di "Mi piace" quella che è la nostra popolarità. Una foto, un nome, e poi tutti contro tutti, a colpi di notifiche, cercando approvazione, sperando di piacere più degli altri, nutrendoci degli altri per essere i primi. Una atomizzazione che ci collega con tutti, ma ci rende sempre più soli. Reti di familiari e amici rispetto ai quali ci poniamo al centro. Ogni profilo è al CENTRO della sua rete, e lì è solo. Milioni e milioni di utenti collegati e soli.
 In un epoca in cui le cose passano rapidamente di moda, lancio questo mio blog mentre è "fuori moda" farlo, e con una idea e un principio opposti a questa atomizzazione. Questo sarà un luogo virtuale dove intendo dare spazio alle mie idee, ma soprattutto a stimolare la ricerca, l'informazione. Qualsiasi notizia stimolerà il mio interesse, io mi dedicherò ad approfondirla secondo le mie idee, ma non sarà per affermare la mia bravura. Sarò contentissimo quando verrò contraddetto perché avrò smosso un intelletto, avrò aperto un confronto. L'informazione e il risveglio delle coscienze sono il mio obiettivo. Dobbiamo smetterla di guardare solo a noi stessi, bensì riaprire gli occhi sul mondo, specialmente sulle realtà più lontane dagli altari dei mass media. Solo informandoci e pensando con la nostra testa siamo veramente liberi. Solo essendo consapevoli possiamo smettere di crederci al centro del mondo. Attiviamo le nostre reti, non puntiamo ad alzare il numero dei nostri "amici", alziamo la qualità delle nostre connessioni. Smettiamola di essere soli contro tutti. Smettiamola di sgretolarci, torniamo uniti, facciamo il percorso inverso. Uncrumble.

1 commento:

  1. Inutile disquisire dell'utilità di faccialibro, il problema non è il format ma gli utenti. Se al grande fratello ci mettevi dei nobel per la letteratura, magari diveniva interessante o addirittura educativo.

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